Ricerca scientifica sui legami tra Musica e Empatia
La musica è “solo” musica, o è qualcosa di più?, come può una “semplice” canzone farci piangere, ridere, saltare dalla gioia, come può un sentimento portarci a star svegli fino alle 3 di notte per comporre quella che diventerà una delle canzoni più bella della storia?
Che legame c’è tra la MUSICA e l’EMPATIA?
Lo sapevate che le persone con una maggiore empatia elaborano la musica in modo differente rispetto agli altri? Lo dimostra uno studio condotto dai ricercatori della Southern Methodist Universitydi Dallas.
Gli empatici hanno un modo diverso di vivere le emozioni e lo dimostrano anche nell’ascolto della musica, momento in cui hanno un alto coinvolgimento del sistema di ricompensa cerebrale.
Quando una persona altamente empatica ascolta la musica si attivano le aree cerebrali che di norma si attivano quando si prova empatia per qualcuno. Inoltre, sembra che sperimenti un maggior piacere all’ascolto, come indicato dall’attivazione del sistema di ricompensa.
Secondo Wallmark, autore principale della ricerca e professore alla SMU Meadows School of the Arts:
Questo potrebbe significare che la musica viene percepita come un’entità sociale, una presenza umana virtuale o immaginaria.
Musica come espressione d’arte o come forma di comunicazione sociale?
I ricercatori hanno dimostrato che circa il 20% della popolazione mondiale è altamente empatica. Questo significa che esistono molte persone particolarmente sensibili che rispondono in maniera complessa a stimoli sociali ed emotivi.
Lo studio SMU-UCLA è stato il primo a trovare prove a sostegno della connessione tra empatia e musica. Inoltre, è tra i primi ad aver utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per esplorare in che modo l’empatia influisce sul modo in cui percepiamo la musica.
Questo studio dimostra che la musica non è una semplice forma di espressione artistica.
Se la musica non fosse correlata al modo in cui elaboriamo la società, probabilmente non avremmo visto alcuna differenza significativa nell’attivazione cerebrale tra persone con empatia elevata e persone con scarsa empatia.
I ricercatori sono fermamente convinti che non solo apprezziamo la musica come tale, ma arriviamo a toccare dei mondi inesplorati che riguardano la comunicazione umana.
Siamo sempre stati abituati a vedere l’oggetto astratto MUSICA come un modo per passare il tempo e a decretarne la bellezza secondo i nostri canoni. Questo studio rimescola le carte e spiega come la musica può mettere in contatto gli esseri umani, cambiando completamente l’ideologia comune.
Come l’empatia cambia il modo di ascoltare la musica
I partecipanti al test scientifico erano 20 studenti della stessa università. Sono stati “scansionati” da un macchinario per risonanza magnetica durante l’ascolto di brani musicali a loro conosciuti o sconosciuti, apprezzati o odiati.
Dopo essere stati analizzati, ogni persona ha compilato un questionario standard per valutare le differenze individuali relative ad empatia e sensibilità e in seguito i ricercatori hanno effettuato dei confronti incrociati per verificare quali aree del cervello attivate durante l’ascolto musicale sono correlate all’empatia.
Le analisi delle scansioni cerebrali hanno mostrato che le persone altamente empatiche sperimentavano una maggior attività nello striato dorsale, parte del sistema di ricompensa cerebrale, quando ascoltavano musica a loro familiare, indipendentemente dal grado di apprezzamento
Una canzone che tutti (ma proprio tutti) conoscono: Bohemian rhapsody | Queen
“Questa è la vita vera?
o è solo fantasia?
Travolto da una frana
Senza scampo dalla realtà
Apri gli occhi
Alza lo sguardo al cielo e vedrai
Sono solo un povero ragazzo,
non ho bisogno di essere capito
Perché mi lascio trasportare,
sono un indolente,
Un po’ su un pò giù
Comunque il vento continua a soffiare,
a me non importa.”
Le persone empatiche elaborano musica attraverso il coinvolgimento di circuiti cognitivi sociali
Lo studio a cura dei ricercatori della Southern Methodist University di Dallas ha dimostrato che le scansioni cerebrali delle persone con empatia maggiore hanno registrato una maggior attivazione nelle aree mediali e laterali della corteccia prefrontale, responsabili dell’elaborazione del mondo sociale, e di quelle nella giunzione temporale-parietale, fondamentale per analizzare i comportamenti altrui.
In linea generale, queste specifiche aree del cervello si attivano quando le persone interagiscono con gli altri. Osservare la loro correlazione con l’empatia e l’ascolto della musica, potrebbe spiegare come funzionano gli incontri umani.
Una canzone per abbattere le barriere, molto attuale dato il periodo che stiamo attraversando, oltretutto uscita nell’anno nel quale sono nato 🙂
“Gli esseri umani sono PERSONE e allora come è possibile
che tu e io dovremmo odiarci?
Gli esseri umani sono PERSONE e allora come è possibile
che tu e io dovremmo odiarci?
Già, siamo di colori e credi diversi
e siamo persone diverse aventi bisogni diversi.
È ovvio che mi odi ma non ho fatto nulla di male
Non ti conosco neanche quindi cosa potrei aver fatto?”
Musica e empatia: un territorio in gran parte inesplorato
Diversi ricercatori si sono concentrati sulle neuroscienze cognitive dell’empatia, per capire come viviamo i pensieri e le emozioni delle altre persone. Gli studi indicano che alcune aree delle cortecce prefrontale sono rilevanti per ciò che gli scienziati del cervello definiscono cognizione sociale.
L’attivazione dei circuiti sociali nel cervello varia da individuo a individuo. Le personalità più empatiche mostrano una maggiore attività in quelle aree quando compiono attività socialmente rilevanti, come per esempio cui guardare un ago che penetra nella pelle, ascoltare suoni vocali non verbali, osservare espressioni facciali emotive o vedere una persona amata che sta soffrendo e così via dicendo.
Nel campo della psicologia della musica, una serie di studi recenti hanno suggerito che l’empatia è correlata all’intensità delle risposte emotive alla musica, allo stile di ascolto ed alle preferenze musicali. Ad esempio, le persone empatiche hanno maggiori probabilità di apprezzare la musica triste.
Una canzone che da la carica, una canzone che a me personalmente ha letteralmente SALVATO la vita, Born to run, di Bruce Springsteen
“Insieme, Wendy, convivremo con la tristezza,
ti amerò con tutta la follia nella mia anima.
Un giorno, ragazza, non so quando ,
arriveremo in quel luogo
dove vogliamo andare
e cammineremo nel sole.
ma fino ad allora, i vagabondi come noi
piccola… siamo nati per correre “
Insomma… Questo studio ci fa capire che la musica non è SOLO musica. Bensì c’è ancora un mondo inesplorato da analizzare per comprendere come le canzoni possono aiutare l’essere umano a vivere meglio.
Una mia piccola riflessione personale finale… la musica aiuta ad essere più EMPATICI e l’empatia ci aiuta ad essere persone migliori, di questo ne sono certo, per questo sostengo fermamente che la musica abbia un ruolo FONDAMENTALE nella vita di ciascun individuo e debba essere SEMPRE costante e presente.
Articolo realizzato da F. Zangirolami